Stampa3d, quali sono i rischi?
Calma cari makers e curiosi, la vostra stampante 3D non cercherà assolutamente nel cuore della notte di attentare alla vostra vita, ma cerchiamo di comprendere meglio la risposta al quesito ”Stampa 3d, quali sono i rischi? “
Stampa 3D - Campi applicativi
La stampa tridimensionale è indubbiamente un settore in forte espansione. Tra i numerosi vantaggi apportati, la prototipazione rapida la fa da padrona con risultati impensabili fino a qualche tempo fa, accompagnata dalla possibilità di produzione su piccola scala in maniera facile, accessibile e conveniente. I settori di applicazione sono svariati e in continuo aggiornamento, citandone rapidamente alcuni traggono maggiori benefici l’industria aerospaziale, architettonica, automobilistica, medica, dentale e industrie manifatturiere di prodotti commerciali e di consumo. I plus nell'utilizzo di stampanti 3D includono il minor tempo dalla progettazione alla produzione, minor spreco di materiale e consumo di energia. Le 3d printer si trovano in scuole, biblioteche, aziende e uffici domestici. Questa proliferazione di stampanti 3D, dovrà tenere conto di eventuali esposizioni ad alcuni rischi da non sottovalutare
Produzione Additiva
La stampa tridimensionale, chiamata anche come sappiamo produzione additiva, è un "processo di creazione di oggetti solidi tridimensionali da un file sorgente di tipo digitale" . In un processo additivo, strati successivi di materiale vengono depositati fino al completamento dell'oggetto. Sebbene sia possibile utilizzare diversi metodi per stampare, i modi in cui vengono creati i livelli per creare il prodotto finale differiscono. Alcuni metodi fondono o ammorbidiscono il materiale per estrudere gli strati; altri metodi polimerizzano una resina fotoreattiva con un laser ultravioletto strato per strato.
Composti Organici Volatili
Ogni stampante 3D utilizza specifici tipi di materiali come i termoplastici (ad es. acrilonitrile butadiene stirene o acido polilattico), fotopolimeri, fenil fosfati, metalli in polvere (ad es. titanio e alluminio), ceramica e carta. Le particelle ultrafini (UFP) o nanoparticelle emesse durante il processo di stampa 3D, sono oggetto di studi approfonditi per accertarne ulteriormente gli effetti negativi sulla salute. Il riscaldamento di alcuni filamenti termoplastici può generare vapori tossici e vapori con composti organici altamente volatili. Un'eccessiva esposizione ai COV (Composti Organici Volatili) può causare irritazioni agli occhi, al naso e alla gola, mal di testa, perdita di coordinamento e nausea. I materiali biologici (cioè le cellule per la generazione di tessuti ingegnerizzati) potrebbero essere stampati causando una potenziale esposizione agli aerosol generati nel processo. Altri rischi sono la sicurezza generale relativa alle apparecchiature di stampa 3D, l'alta tensione di alimentazione, le parti mobili, superfici calde, qualità dell'aria interna ed elettricità statica.
Sicurezza sul Lavoro
A causa della capacità delle stampanti 3D di generare esposizioni potenzialmente dannose, i luoghi di lavoro dovrebbero stabilire politiche e procedure operative standard nero su bianco, in modo da affrontare in maniera adeguata i problemi di salute e sicurezza per tutti gli utilizzatori. Qualsiasi rivenditore di stampanti 3d, dovrebbe fornire input e nozioni base di utilizzo in perfetta sicurezza in fase di acquisto. Le informazioni chiave da considerare sono la tipologia di stampante 3D, il tipo di supporto di stampa da utilizzare, la posizione proposta per la stampante e il numero di stampanti che saranno presenti in ciascuna area. I requisiti di ventilazione e le capacità di scarico “fumi” devono essere valutati prima del funzionamento della stampante. Secondo una recente ricerca, la velocità di ventilazione per le stampanti 3D nei laboratori/camere adibite è dettata dalla ventilazione di scarico per la cappa aspirante e/o altri sistemi di scarico locali, ma deve essere necessariamente di almeno 8 ricambi d'aria all'ora. Se possibile, le stampanti dovrebbero essere collocate in una stanza separata dalle postazioni di lavoro o dove non è possibile, a una distanza significativa utilizzando una cappa aspirante dove possibile.
Corsi di formazione
Fin troppo spesso sottovalutata, la formazione dei dipendenti a contatto con le stampanti 3D è essenziale. I lavoratori devono essere formati sul funzionamento corretto e sicuro della stampante, compresa la comunicazione dei pericoli, i materiali utilizzati nel funzionamento, le schede dati di sicurezza, l'uso di dispositivi di protezione individuale appropriati (ad es. guanti di gomma resistenti alla corrosione, occhiali antispruzzo, protezione respiratoria, camice da laboratorio, grembiule di gomma e visiera) e non mangiare o bere nell'area di lavoro. Proseguendo, gli utilizzatori devono essere protetti dalle superfici calde associate alle stampanti, se nel processo di polimerizzazione viene utilizzata la luce ultravioletta, devono indossare dispositivi di protezione individuale e/o schermatura. È necessario utilizzare tappetini antistatici da mettere a terra onde evitare scariche di corrente. Il monitoraggio costante e periodico della salute e dell'ambiente di lavoro è essenziale.
Academy
Non abbiamo mai preso sottogamba la questione sicurezza. Dall’assistenza pre-post vendita per piccoli/medi imprenditori o per il semplice appassionato che vuole approcciare alle stampanti 3d, cerchiamo di fornire le nozioni basi di funzionamento sicuro e corretto per il connubio uomo/macchina in completa sicurezza.
Nel tempo ci siamo concentrati ad offrire veri e propri corsi di formazione, sostenuti da tutor esperti che alternano informazioni teoriche ad attività pratiche, evidenziando criticità o uno scorretto utilizzo in termine di sicurezza. Credere fermamente in un progetto richiede passione e divulgazione adeguata sotto tutti gli aspetti, più che inseguire ad ogni costo il profitto. Continueremo a impegnarci nel nostro piccolo per fare chiarezza e trasmettere le giuste nozioni di questo affascinante universo!
Al prossimo articolo!